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CHEICKH (KHADIM) DIAKHOUMPA

E' il 29 maggio 2015  e a Dakar, in Senegal, uno squilibrato getta dell'acido in faccia a Khadim Diakhoumpa.

Khadim viene subito ricoverato all' Ospedale Principale di Dakar, dove rimane due mesi, ma i medici  possono fare poco o nulla per curare le lesioni multiple alla palpebra destra (praticamente bruciata), al naso, alla bocca e alla spalla. Viene dimesso con un certificato nel quale si raccomanda il ricovero in una struttura di chirurgia plastica in grado di effettuare le ricostruzioni anatomiche necessarie: a Dakar, viene scritto espressamente, non esistono né medici né attrezzature in grado di aiutarlo. Khadim allora prova in tutti i modi a farsi ricoverare in Francia, ma ottenere il visto e pagare le spese si dimostra un' impresa impossibile. Passano i mesi, Khadim perde quasi le speranze (e la vista). Nel marzo 2016, Elisabetta Jankovic, zia di Khadim, entra in contatto con ALMaUST che decide rapidamente di farsi carico del caso di Khadim. 

E' così che la sua vita cambia una seconda volta: questa volta in positivo!  Nel giro di poche settimane, il 30 aprile 2016, un anno dopo l'aggressione, Khadim è in Italia, grazie al sostegno di ALMaUST e grazie all'efficienza e sensibilità dell'Ambasciata d'Italia a Dakar che in pochi giorni gli rilascia il visto. Già il 4 maggio, il Dottor Vincenzo Rapisarda, Direttore della Struttura Complessa Chirurgia Plastica e Centro Grandi Ustionati di Niguarda, gli ricostruisce la palpebra e in meno di una settimana Khadim si toglie le bende ed è come se tornasse a vivere! 

Ma la strada è lunga... Gli interventi  e le terapie che Khadim ha potuto affrontare, grazie alla generosità dei nostri sostenitori, sono durate ancora diversi mesi. I risultati del suo percorso di cura in Italia gli hanno restituito la sua identità. Nel febbraio 2017 Khadim è ritornato a casa, in Senegal. Non dimenticherà mai la solidarietà ricevuta nel nostro paese.

 

 

 

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